La donna nella Grecia antica

La donna nella Grecia antica CONTRIBUTO DI CLAUDIA BELLINI “Grande è la reputazione della donna di cui, per lodarla o biasimarla, si parla il meno possibile tra gli uomini” TUCIDIDE (Storie II, 45) L’osservazione del grande Tucidide rispecchia a pieno la condizione condizione femminile nella “polis”.

La donna nella Grecia antica

CONTRIBUTO DI CLAUDIA BELLINI

“Grande è la reputazione della donna di cui, per lodarla o biasimarla, si parla il meno possibile tra gli uomini”
TUCIDIDE (Storie II, 45)

L’osservazione del grande Tucidide rispecchia a pieno la condizione condizione femminile nella “polis”.
Prendiamo come esempio la città di Atene.

La polis di Atene era un’associazione politica esclusivamente maschile.
Le donne non avevano nessun incarico politico; da un punto di vista giuridico erano considerate alla stregua di uno straniero o di un minorenne.
La donna quindi non poteva muovere causa a nessuno e neppure fare testamento.

La donna aveva bisogno di un tutore che spesso era il marito.

Se questi moriva, era affidata al parente più stretto del defunto o al figlio.

Il matrimonio era un vero e proprio contratto che l’uomo della polis stipulava con la famiglia della donna che voleva sposare.
DemosteneCome diceva Demostene, un uomo ateniese poteva avere tre donne:
– la moglie per procreare figli legittimi;
– la concubina per la cura del corpo;
– l’etera per il piacere.

L’etera poteva avere una certa stima intellettuale, data dal fatto che era una donna colta, libera e padrona di se stessa.
Le donne si sposavano molto giovani.

Il divorzio era concesso unilateralmente dal marito. Più che un divorzio poteva essere considerato come un vero e proprio ripudio.

Le donne più ricche, vivevano in genere segregate in casa e avevano scarso contatto con il mondo esterno. Dovevano essere delle ottime madri e delle amministratrici rigorose.
La loro attività principale era la tessitura che si svolgeva nel gineceo: luogo in cui passavano la maggior parte del tempo.

Unica confidente, amica e complice (come vedremo in Lisia) era la serva.

Molto spesso le donne erano colpite da un forte disagio psicologico causato dal fatto che fin dalla giovane età erano costrette ad abbandonare la casa paterna per vivere con il marito spesso molto più vecchio.

Claudia Bellini ultimo anno del liceo classico A. da Pontedera. Pontedera.

Ultimo aggiornamento

7 Gennaio 2022, 18:46