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ESEMPIO DI VALORIZZAZIONE DEL TERRITORIO DELLA VALDERA La manifestazione denominata “LE VIE LONGOBARDE della VALDERA” che si è tenuta a Buti il 30 Ottobre 2021 (di cui si allega il programma dettagliato), rientrava nel programma di “Archeologia Ritrovata” che ogni anno la nostra Associazione Nazionale invita tutte le sedi affiliate ad organizzare nel mese di Ottobre.

ESEMPIO DI VALORIZZAZIONE DEL TERRITORIO DELLA VALDERA

La manifestazione denominata “LE VIE LONGOBARDE della VALDERA” che si è tenuta a Buti il 30 Ottobre 2021 (di cui si allega il programma dettagliato), rientrava nel programma di “Archeologia Ritrovata” che ogni anno la nostra Associazione Nazionale invita tutte le sedi affiliate ad organizzare nel mese di Ottobre.
L’intervento tramite le Associazioni sparse sul territorio nazionale, serve a due scopi, il primo a valorizzare e tutelare beni culturali poco conosciuti, il secondo a mettere in risalto come questo tipo di intervento aiuti a ritrovare e preservare le memorie del passato e a conservare tesori culturali che altrimenti andrebbero perduti.
Tale manifestazione, sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica e con il Patrocinio del MiBACT (Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Territorio) è giunta quest’anno alla sua 18° Edizione.
Il Gruppo Archeologico Tectiana quest’anno, per l’occasione, ha proposto il 1° Seminario di studi sugli itinerari Longobardi dal titolo.
Le Vie Longobarde della Valdera
Parteciperà con autorevoli relatori l’Associazione Longobardia (proponente ufficiale dell’Itinerario culturale “Longobard Ways across Europe” presso l’Institut Européen des Itinéraires Culturels di Lussemburgo) con lo scopo di consolidare e far crescere il raccordo sinergico tra Istituzioni, Musei, Archivi storici, Università, Enti economici ed associazioni inizialmente di sei Paesi europei (Italia, Germania, Ungheria, Austria, Slovenia, Svizzera) un originale sistema di sviluppo integrato tra Cultura ed Economia sotto il segno dei Longobardi o, meglio, dello storico viaggio da essi compiuto in circa 1200 anni dal Nord d’Europa al mar Ionio.
Fu uno spostamento di conquista di terre ma anche di crescita culturale, culminata – grazie all’adesione al cattolicesimo – nella sintesi di culture e tradizioni germaniche, greco-romane, bizantino-orientali e slave. Tale fusione, come oggi si riconosce a livello scientifico, ha dato origine al primo nucleo della Cultura europea. Lo stesso viaggio, inoltre, può essere oggi letto come un esempio di successo del generale processo di migrazione-integrazione che caratterizzò l’epoca altomedievale europea:
” Longobard Ways across Europe”.
E un itinerario da far conoscere e proporre per le sue Importanti finalità:
Prima finalità dell’Itinerario è la valorizzazione dei territori, dei beni artistici e monumentali, delle fonti museali e archivistiche riferibili all’epoca longobarda e l’attivazione di flussi turistico-culturali nelle quattro grandi macro-aree europee in cui l’itinerario è suddiviso sulla base dei vari stadi di sviluppo della cultura e della civiltà longobarda (Nord Europa, Centro-Est Europa, Regno longobardo d’Italia e Principati del Sud).
La seconda finalità è quella di rafforzare un sistema di partnership europee rivolto alla realizzazione di progetti a valere su bandi UE, nazionali e regionali – e valorizzare le identità dei territori (Cluster turistici) e delle rispettive risorse endogene di qualità ed eccellenza.
I caratteri innovativi del sistema, l’originalità del modello, nel dare pratica attuazione alla trasformazione dei valori culturali in concrete opportunità di sviluppo socio-economico e di promozione integrata dei territori attraverso l’utilizzo della leva turistica, propone ad un pubblico internazionale le prerogative culturali e naturalistiche dei territori, unitamente alla promozione delle risorse endogene di eccellenza dell’agroalimentare, dell’artigianato e di altri ambiti produttivi.
Da qui l’idea di far conoscere il lavoro sopra citato e studiare la possibile applicabilità del modello alla Valdera ed alle colline pisane che diviene per analogia “LE VIE LONGOBARDE DELLA VALDERA” appare chiaramente una possibile vista al microscopio di una infinitesima parte delle “LONGOBARD WAYS ACROSS EUROPE”. Il seminario si sviluppa quindi con una prima esposizione storico-culturale e con una seconda parte strutturata sulla presentazione di un possibile modello di sviluppo.
Il Ducato di Lucca, capitale della Tuscia longobarda ebbe una espansione verso il meridione e per questo dovette espandersi, oltre che attraverso la val d’Elsa anche attraverso la Val d’Era (Terra Valda) fino a Volterra o anche attraverso il suo affluente la Sterza fino a Miemo per raggiungere comunque la val di Cecina, perciò ormai praticamente in Maremma.
In questo processo di unificazione non poteva mancare una efficiente viabilità che connetteva i vari centri tra loro ed in questo consisteva anche il controllo del territorio.
Tenuto conto che si considera la Valdera come avente inizio presso i monti pisani e perciò comprendente i Comuni di Buti, Bientina, Calcinaia e Vicopisano in quanto vicini alla confluenza dell’Era con l’Arno, sono Comuni da considerare in Valdera quelli che hanno un versante idrografico nell’Era come Pontedera, Ponsacco, Capannoli, Palaia, Peccioli, Terricciola, Lajatico, Casciana Terme Lari e Chianni ma da qui non vanno esclusi i comuni di Santa Luce e Volterra. Santa Luce perché è un territorio omogeneo con quello di Chianni e di Casciana Terme Lari, la seconda, Volterra, non solo perché è il punto di arrivo di un itinerario ma anche per il motivo che l’Era arriva fino al cuore del suo territorio dove ha le sorgenti. In Totale 16 Comuni.

Ultimo aggiornamento

12 Gennaio 2022, 19:02